Pasqua di Risurrezione

-in allegato l'Omelia del Cardinale Sepe

“Sono risorto e sono sempre con te” (Sal 138)
   Cari fratelli e sorelle,
         Il Vangelo di questo giorno di Pasqua ci fa incontrare Maria di Magdala la quale, con il cuore triste per la morte del suo maestro e amico Gesù, si reca al sepolcro per onorare il corpo di colui che l’aveva liberata da una vita di peccato. Pur piena di sconforto e di prostrazione, ella si avvia al sepolcro, spinta dalla passione nei confronti di Gesù.
          Ma, giunta al sepolcro, vede che la pietra posta sull’ingresso, è stata ribaltata. Non entra, ma corre subito da Pietro e da Giovanni e grida trafelata: “Hanno portato via il Signore dal Sepolcro”, e aggiunge con tristezza, “Non sappiamo dove l’abbiano posto”. Pietro e l’altro discepolo, che Gesù amava, corrono immediatamente verso il sepolcro vuoto e vedono che le bende stavano al loro posto, come svuotate del corpo di Gesù, così come il sudario, che era “avvolto in un luogo a parte”. Non c’era stata né manomissione né trafugamento: Gesù si era liberato da solo. Non era stato necessario sciogliere le bende, come era avvenuto per Lazzaro. Le bende erano lì, come svuotate. Anche l’altro discepolo entrò dopo Pietro e vide la stessa scena: “Vide e credette”, nota l’Evangelista. Ambedue stavano davanti ai segni della risurrezione e si lasciarono toccare il cuore.
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