Emarginati e giovani nel cuore della Chiesa

L'Arcivescovo Don Mimmo Battaglia a margine della celebrazione dell'Assunta

A conclusione della celebrazione Eucaristica nella Chiesa Cattedrale, presenti 10 gruppi etnici e una rappresentanza di ROM, l’Arcivescovo don Mimmo Battaglia, che ha tenuto l’omelia, ha detto: “Vorrei ricordare tutti gli ammalati, tutte le persone che sono ricoverate negli ospedali e quanti si prendono cura di loro. A loro va la mia gratitudine. Così come, in questo momento, non posso non pensare a quanti hanno perso il lavoro o hanno perso il reddito di cittadinanza, e sono ancora di più i poveri. A loro voglio dire e voglio esprimere la mia vicinanza, la mia preghiera e il mio impegno, dicendo coraggio! Voglio ricordare ancora tutti gli immigrati, che anche Napoli ha accolto, ma anche quanti purtroppo non ce la fanno. Non sono numeri ma persone, volti, speranza, dignità. Vorrei ricordare anche tutti coloro che sono in fila non per vedere opere d’arte ma sono in fila davanti alle nostre 23 mense per chiedere un pezzo di pane. Sono più di 3000 persone che ogni giorno bussano alla porta delle nostre mense. A tale proposito la mia gratitudine va soprattutto ai tanti volontari che rinunciano a riposo e ferie perché la solidarietà non va in vacanza. Il mio caloroso pensiero infine va ai giovani che sono stati a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù. Avrei voluto stare con loro ma non mi è stato possibile per via della salute. Mi auguro che l’esperienza che loro hanno fatto a Lisbona possa essere foriera di una nuova primavera per la nostra Chiesa”.

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