Presentazione del libro del Cardinale Sepe con il Presidente Napolitano

Video della presentazione

Il Cardinale incanta Roma. Centinaia di persone hanno voluto approfondire i messaggi contenuti nel libro best-seller firmato dall’Arcivescovo.
 
SEPE: “NESSUNO RUBI LA SPERANZA DI NAPOLI”
 
“Mi  sento un ospite nonostante si parli del mio libro.”
Con le parole semplici che contraddistinguono ogni suo messaggio, il Cardinale Crescenzio Sepe si è presentato visibilmente emozionato alla platea dell’ Auditorium Augustinianum di Roma dove il presidente dell’Idi, Franco Decaminada, e l’amministratore delegato di Elea, Domenico Temperini hanno voluto celebrare l’iniezione di fiducia data dall’Arcivescovo di Napoli attraverso le pagine del libro “Non rubate la speranza”.
La figura carismatica del Cardinale Sepe, anche lontano dalla città dove è riconosciuto e amato come pastore della Chiesa, ha attratto volti noti del mondo politico, culturale, economico e sociale. Una platea d’eccezione dove spiccava l’immagine autorevole e solenne del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dietro di lui i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Guido Bertolaso. Decine e decine di politici che hanno abbattuto le barriere ideologiche e ammainato le bandiere di partito, per riflettere con l’Arcivescovo di Napoli. Non sono mancati gli artisti: da Claudia Koll a Nino D’angelo, da Luciano De Crescenzo ad Amedeo Minghi e Vittoria Puccini.
Dall’Albania è arrivato il Capo di Stato per ascoltare i messaggi dell’Arcivescovo che dopo aver viaggiato per portare nel mondo la Parola di Dio, si è fermato a Napoli perché il pensiero di speranza potesse penetrare nella terra macchiata dal sangue della violenza. I passi salienti di  “Non rubate la speranza” sono stati letti dalla voce calda di Alessandro Preziosi, attore napoletano emigrato a Roma, ma che ha saputo facilmente compenetrarsi nelle parole cariche di emozione dell’autore. Spunti di riflessione colti e analizzati dal Presidente della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, da Piero Schiavazzi, Aurelio Mozzetta, Domenico Temperini e il famoso scrittore italiano Erri De Luca . Al centro del dibattito: Napoli città di difficoltà ma soprattutto di speranza come Sua Eminenza si ostina a ricordare con un sorriso colmo di ottimismo, da quel Maggio del 2006, data in cui il Sommo Pontefice volle destinarlo al ruolo di Pastore della Chiesa partenopea.
“Il libro del Cardinale Sepe fa capire che Napoli non può essere vista da una finestra ma  bisogna viverla nel profondo, guardarla da vicino come ha fatto lui – è l’invito del giornalista Piero Schiavazzi. “Non ci si può limitare a giornali e tv per giudicare la città, bisogna conoscerla soprattutto in quegli angoli densi di storia, cultura, tradizione e passione – ha  sostenuto Andrea Riccardi che ha recepito il messaggio dell’alto prelato facendolo suo: “bisogna lottare contro la rassegnazione e non girare le spalle a Napoli”.
Conciso e diretto , come è sua abitudine, Erri De Luca che dal primo momento ha ribadito di non essere un credente e di non avere un buon rapporto con la speranza evocata nel libro dal Cardinale, ciò nonostante “il messaggio dell’Arcivescovo scuote , indaga , esamina e fa sentire il lettore,  meno solo”. Del resto lo scrittore evoca fatti di cronaca per tratteggiare l’immagine di Crescenzio Sepe: “ dopo che un ragazzo fu accoltellato, il cardinale invitò a deporre i coltelli e venne immediatamente  ascoltato, qualsiasi altra Istituzione sarebbe stata derisa – ha ricordato De Luca”. In platea,accanto all’Arcivescovo, il primo dei napoletani, il Presidente della Repubblica che  ascoltava con interesse quelle riflessioni legate alla città per cui non ha mai smesso di spendersi nemmeno quando è salito sul colle più alto di Roma. Insolita presenza, quella del Capo dello Stato alla presentazione di un libro, ma proprio a www.chiesadinapoli.it ha spiegato il perché: “Il Cardinale Sepe nel suo libro, ha disegnato Napoli nella sua interezza, tra difficoltà e speranza, ma soprattutto speranza. Sono qui per ribadire ciò che lui ha detto, ciò che lui ha scritto, non si può mai smettere di sperare.”
Schivo e sorpreso da tanto interesse, il Cardinale ha provato a darsi una spiegazione del positivo clamore che ha suscitato “Non rubate la speranza”: “Forse le pagine del libro hanno continuato a riprodursi , facendo elaborare commenti , riflessioni. Di   questo mio modesto lavoro  ci troviamo a sfogliare oggi una pagina nuova  e ricca di stimoli con un significato speciale confermato dalla presenza del Presidente Napolitano – ha detto Sepe che senza perdersi in lunghi discorsi ha preferito ribadire il messaggio che più gli sta a cuore: “Non bisogna voltare le spalle a  Napoli , significherebbe voltare le spalle alla speranza e alle possibilità di riscatto di un intero popolo . Chiesa e Istituzioni hanno bisogno di sancire alleanze poiché è del tutto naturale il loro orizzonte comune” . E infine il monito scandito dalla voce ferma: “La speranza è che a nessuno sia più possibile “rubare la speranza” a Napoli…
 
                                                                                                                                                                                         Giuliana Boni

condividi su