Cari fratelli e sorelle,
celebriamo con gioia e solennità la nascita del nostro Salvatore, Gesù il Cristo! Il Figlio di Dio, eterno e coeguale al Padre, oggi nasce: Egli è il Dio con noi, venuto per guidarci allincontro col Padre.
È nato per noi e gli angeli hanno intonato laugurio che nel Cristo si trovi pace vera sulla terra. Le tenebre del peccato sono state sconfitte e la luce della grazia ci ha donato libertà e pace.
Parlando (cfr prima lettura) di questo bambino regale, il profeta Isaia lo proietta verso il futuro messianico annunciando lopera del Messia Gesù il Cristo. Il Bambino nato è Figlio di Dio e figlio di Davide e, per questo, è apportatore di salvezza per tutti gli uomini: il presente si fa futuro, come dice un Antico Anonimo Romano.
La pagina della nascita di Gesù a Betlemme come ci è descritta nel brano evangelico che abbiamo letto, ci commuove: il Figlio di Dio non nasce in stanze di palazzi o su letti doro e di avorio, ma in una umilissima stalla, dove la greppia funge da culla, il fieno da cuscino, il fiato degli animali da calore per lenire il freddo della notte. Il creatore e Signore del mondo, colui che ha il cielo come trono e la terra come sgabello dei suoi piedi, colui che chiude luniverso nella sua mano , trova posto nel più umile e squallido dei luoghi della terra.
Nemmeno lalbergo, il luogo adibito allaccoglienza degli uomini, è disponibile per lui, che è nato per accogliere tutti donando loro la vita. Ma è proprio in questo che sta la grandezza della notte che celebriamo in questa divina liturgia. Dio ha inteso nascere in tanto squallore per trasformare la nostra miseria nello splendore della sua gloria, per risollevarci dalle nostre cadute e trasformare i nostri cuori in residenze accoglienti del Figlio di Dio. Se la stalla maleodorante e inospitale diviene la culla di Dio, allora ogni luogo può contenere la sua presenza e riempire di sé ogni angustia e sofferenza.
Il mistero dellIncarnazione, che vede Dio onnipotente farsi bambino impotente nelle mani degli uomini, è la medicina che ci disintossica dal veleno della violenza, dellodio e della prevaricazione. Labbassamento del Figlio è il migliore antidoto contro il nostro orgoglio che ci tenta, anche oggi, a voler diventare come Dio. Quanto male, quanta violenza, quante guerre, quanto sangue è causato, anche nelle nostre città, dallorgoglio e dallegoismo delluomo! Quanta gioia e quanta pace ci viene, al contrario, dalla nostra solidarietà e fraternità verso il nostro prossimo!
Questo dono, che ci viene da Dio e rivela la sua ricchezza di Padre misericordioso, come stiamo vivendo in questanno giubilare, lo dobbiamo incarnare, soprattutto in questo Natale, in opere di carità verso gli ultimi e i più umili. Come è capitato ai pastori, che sono stati i primi a ricevere lannunzio festoso degli angeli.
Il simile è riconosciuto dal suo simile. Il Dio che si è umiliato e abbassato fino a noi, è riconosciuto da chi vive nellumiltà e occupa i più bassi gradini della scala sociale. La povertà di Dio è compresa dai poveri: beati i poveri in spirito! Lumiltà di Dio è compresa dagli umili: chi si abbassa sarà rialzato!
Impariamo anche noi, dalla grotta di Betlemme, la lezione dellumiltà e della carità.
Dio, che si fa uomo, è cullato da una Madre, che lo pulisce, lo allatta, gli insegna a parlare, a camminare. Così Gesù cresce in età e grazia, lavora, si guadagna il pane con il sudore della sua fronte, e obbedisce alla sua Madre e al suo padre putativo, indicandoci la strada che anche noi dobbiamo percorrere.
Auguri di Santo Natale.
Dio – Bambino appena nato vi benedica e
A Maronna vaccumpagna
celebriamo con gioia e solennità la nascita del nostro Salvatore, Gesù il Cristo! Il Figlio di Dio, eterno e coeguale al Padre, oggi nasce: Egli è il Dio con noi, venuto per guidarci allincontro col Padre.
È nato per noi e gli angeli hanno intonato laugurio che nel Cristo si trovi pace vera sulla terra. Le tenebre del peccato sono state sconfitte e la luce della grazia ci ha donato libertà e pace.
Parlando (cfr prima lettura) di questo bambino regale, il profeta Isaia lo proietta verso il futuro messianico annunciando lopera del Messia Gesù il Cristo. Il Bambino nato è Figlio di Dio e figlio di Davide e, per questo, è apportatore di salvezza per tutti gli uomini: il presente si fa futuro, come dice un Antico Anonimo Romano.
La pagina della nascita di Gesù a Betlemme come ci è descritta nel brano evangelico che abbiamo letto, ci commuove: il Figlio di Dio non nasce in stanze di palazzi o su letti doro e di avorio, ma in una umilissima stalla, dove la greppia funge da culla, il fieno da cuscino, il fiato degli animali da calore per lenire il freddo della notte. Il creatore e Signore del mondo, colui che ha il cielo come trono e la terra come sgabello dei suoi piedi, colui che chiude luniverso nella sua mano , trova posto nel più umile e squallido dei luoghi della terra.
Nemmeno lalbergo, il luogo adibito allaccoglienza degli uomini, è disponibile per lui, che è nato per accogliere tutti donando loro la vita. Ma è proprio in questo che sta la grandezza della notte che celebriamo in questa divina liturgia. Dio ha inteso nascere in tanto squallore per trasformare la nostra miseria nello splendore della sua gloria, per risollevarci dalle nostre cadute e trasformare i nostri cuori in residenze accoglienti del Figlio di Dio. Se la stalla maleodorante e inospitale diviene la culla di Dio, allora ogni luogo può contenere la sua presenza e riempire di sé ogni angustia e sofferenza.
Il mistero dellIncarnazione, che vede Dio onnipotente farsi bambino impotente nelle mani degli uomini, è la medicina che ci disintossica dal veleno della violenza, dellodio e della prevaricazione. Labbassamento del Figlio è il migliore antidoto contro il nostro orgoglio che ci tenta, anche oggi, a voler diventare come Dio. Quanto male, quanta violenza, quante guerre, quanto sangue è causato, anche nelle nostre città, dallorgoglio e dallegoismo delluomo! Quanta gioia e quanta pace ci viene, al contrario, dalla nostra solidarietà e fraternità verso il nostro prossimo!
Questo dono, che ci viene da Dio e rivela la sua ricchezza di Padre misericordioso, come stiamo vivendo in questanno giubilare, lo dobbiamo incarnare, soprattutto in questo Natale, in opere di carità verso gli ultimi e i più umili. Come è capitato ai pastori, che sono stati i primi a ricevere lannunzio festoso degli angeli.
Il simile è riconosciuto dal suo simile. Il Dio che si è umiliato e abbassato fino a noi, è riconosciuto da chi vive nellumiltà e occupa i più bassi gradini della scala sociale. La povertà di Dio è compresa dai poveri: beati i poveri in spirito! Lumiltà di Dio è compresa dagli umili: chi si abbassa sarà rialzato!
Impariamo anche noi, dalla grotta di Betlemme, la lezione dellumiltà e della carità.
Dio, che si fa uomo, è cullato da una Madre, che lo pulisce, lo allatta, gli insegna a parlare, a camminare. Così Gesù cresce in età e grazia, lavora, si guadagna il pane con il sudore della sua fronte, e obbedisce alla sua Madre e al suo padre putativo, indicandoci la strada che anche noi dobbiamo percorrere.
Auguri di Santo Natale.
Dio – Bambino appena nato vi benedica e
A Maronna vaccumpagna