Romeria

Cos’è una Romeria?
La Romeria è un’antica prassi spagnola che affonda le sue radici nel percorso ascetico e di purificazione che i penitenti, in cammino verso Roma, dovevano compiere per espiare i loro peccati. Il suo nome è quindi legato alla sede petrina ma oggi indica normalmente un pellegrinaggio compiuto spesso in due persone (a modi discepoli di Emmaus) che si pongono insieme in cammino verso un Santuario o una Chiesa.

Perché la Romeria Giubilare della Preghiera nella Diocesi di Napoli?
Perché Papa Francesco ha chiesto di prepararci al Giubileo del 2025 indicando il 2024 come l’anno della preghiera, nel quale, tutti noi, dobbiamo farci “maestri di orazione” soprattutto verso i nostri fratelli più distanti dalla fede, avvicinando i cuori a Cristo. La formula del pellegrinaggio può diventare un’occasione che responsabilizzi laici, consacrati e presbiteri, rinnovando il desiderio di evangelizzazione “uno a uno”.

Quali chiese scegliere per la Romeria?
Si possono scegliere le otto chiese giubilari della preghiera che sono: Chiesa Cattedrale, Basilica del Buon Consiglio a Capodimonte, San Pietro ad Aram, Basilica del Carmine Maggiore, Santuario del S. Cuore di Gesù a Mugnano, Basilica di Santa Croce a Torre del Greco, Santuario S. Antonio ad Afragola, Parrocchia S.S. Pietro e Paolo a Ponticelli. Oltre a queste potranno essere scelti dei Santuari particolarmente cari alla memoria di ciascun fedele.

Come compiere la Romeria?                                                                                                                                                                                                                         Innanzitutto un sacerdote, un religioso o un laico che desidera impegnarsi in questa iniziativa giubilare di evangelizzazione e di preghiera sceglie e invita una persona che è più distante dal Vangelo o anche una persona con la quale è necessario recuperare un rapporto di amicizia.
Ottenuta la disponibilità si prende accordo con il proprio sacerdote per ricevere una benedizione alla partenza, magari presso la chiesa che abitualmente si frequenta. In seguito, si darà inizio ad un pellegrinaggio preferibilmente a piedi (o per chi ha difficoltà con i mezzi) nel quale, chi invita, potrà condividere la propria esperienza di fede raccontando come Cristo si stia rendendo presente nella vita. La conversazione deve mantenere la spontaneità del racconto, in una sorta di narrazione della propria esistenza che si scopre illuminata dalla Grazia di Dio.
Arrivati alla chiesa si riceve, se possibile, la benedizione all’arrivo che disporrà al momento di preghiera che potrà essere guidato, davanti al tabernacolo, con estrema semplicità attraverso varie possibilità: recita del S. Rosario, una parte della Liturgia delle Ore, Lectio divina con un brano del Vangelo e orazione mentale o uno dei tre schemi per la preghiera offerti dall’ufficio liturgico. Al termine della preghiera, sulla strada del ritorno, si favorirà l’apertura di cuore della persona invitata, in modo che possa essa stessa raccontarsi in un clima di amicizia e di cordialità perché “sul ponte dell’amicizia passi Cristo”.

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