S.Messa del Giorno

 

Cari fratelli e sorelle,Abbiamo appena vissuto le celebrazioni della notte santa, nelle quali abbiamo contemplato la mangiatoia, le luci festose degli angeli, i pastori. Abbiamo ascoltato il racconto della nascita di Gesù secondo la carne. Ora, la Parola di Dio ci invita a meditare, attraverso il prologo di Giovanni, il grande mistero della generazione eterna del Verbo senza tempo.“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. È il grande mistero (O magnum mysterium) della doppia generazione di Cristo, vero Dio e vero uomo, generato nell’eternità dal Padre e, nel tempo, dalla Vergine Maria, di Nazareth. Egli, perciò, come dicevano i Padri della Chiesa, ha il Padre nel cielo e la Madre sulla terra. Questa è la nostra fede: il Figlio eterno di Dio, incarnato nella persona di Gesù di Nazareth e nato dalla Vergine Maria, è la luce del mondo, quella che illumina ogni uomo e che oggi accogliamo nella gioia e nella lode riconoscente.Oggi Dio si è fatto uno di noi, è entrato nella nostra storia, ha fatto propria la vicenda della nostra esistenza e di tutto ciò che in essa c’è di bello e di eroico, ma anche di debole e di peccaminoso, di triste, di doloroso e di tragico; ci ha riabilitati e si è fatto solidale con noi per aiutarci ad attuare tutti i valori umani di libertà, giustizia e di pace. Le varie forme di umanesimo ateo e di laicismo, con le quali alcuni dichiarano la loro sufficienza e autonomia, non hanno speranza e conducono solo alla sua rovina. Così, ad esempio, in questi anni si è sentito spesso dire che la nostra origine è il caso e il nostro desiderio è il nulla. Saremmo, insomma, un “incidente” all’estrema periferia di un universo che non ha senso perché prodotto dal caos, informe e senza alcun significato reale. Saremmo un fortunato, drammatico, orribile “incidente”, per cui non sappiamo perché esistiamo e non sappiamo dove andiamo.Ciò che noi oggi proclamiamo e testimoniamo con la nostra fede è esattamente il contrario di queste visioni del nulla: all’inizio di tutto, in principio, c’è il “Logos”, il progetto di amore che Dio ha dato a ciascuno di noi perché noi, fatti dall’amore, per un destino di amore, rimanessimo fedeli alla nostra identità, realizzandoci nella nostra autenticità e pienezza umana. Colui, per mezzo del quale tutto è stato fatto, è diventato uno di noi, garantendoci che non ci lascia soli, ma condivide con noi la fatica, il dolore e anche la morte, affinché noi possiamo condividere con lui la pace, la gloria, l’immortalità.Se Dio, nascendo, ha sposato la nostra condizione umana, significa che siamo diventati figli di Dio; ma se siamo tutti figli dello stesso Padre, ne consegue che siamo anche fratelli tra noi, in Cristo fratello. Gesù, in realtà, mettendo la tenda in mezzo a noi, manifesta il suo amore e la sua donazione per noi e ci  insegna a vivere come lui ha vissuto. Cari fratelli e sorelle,il Natale è festa di liberazione da ogni egoismo, da ogni pretesa di autosufficienza, di sfruttamento e di strumentalizzazione dell’uomo sull’uomo, di idolatria del potere, del prestigio e del danaro. Cristo ha sconfitto questi falsi assoluti umani e li ha sostituiti con la carità e la giustizia. Cristo è il solo Signore e l’unico Salvatore che ci insegna ad amarci e a donarci gli uni gli altri come fratelli e sorelle. Il vero discepolo di Cristo non è chi domina e sfrutta il fratello, ma chi lo ama e lo serve, spendendo per lui la sua vita.Questo è il nostro vero Natale. Non teniamo solo per noi la gioia di questo giorno, ma portiamola nelle nostre famiglie, tra i nostri parenti, amici e conoscenti.La Vergine SS.ma, Madre del Dio fatto uomo, ci insegni ad amare il suo Figlio divino e ad amarci tutti come fratelli e sorelle.Buon NataleDio vi benedica e‘A Maronna  v’accumpagna!

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