S.Messa della Notte

 

Cari fratelli e sorelle,In questa SS.ma Notte, gioiamo tutti per il Natale del Signore nostro Gesù Cristo che è nato per noi e che, come i pastori, siamo venuti in questa Cattedrale, per adorarlo. È il grande mistero della nostra fede, incomprensibile agli occhi degli umani, ma carico di verità per noi che crediamo nel Dio dell’amore e della misericordia.Dopo averlo rievocato, nei giorni dell’Avvento, come nostra unica speranza, questa notte Egli è venuto come luce che illumina la nostra esistenza e ci rivela il volto luminoso di Dio che ci comunica la sua vita divina. In questa notte, ci è offerta la straordinaria esperienza dei pastori all’annuncio dell’angelo: “la gloria del Signore li avvolse di luce”. È quanto chiarisce anche il solenne e luminoso passo che abbiamo ascoltato nella lettera di S. Paolo a Tito: “È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini”.È nato il Figlio di Dio; è apparsa la luce e ha vinto le tenebre nelle quali l’umanità era immersa. È la solenne profezia di Isaia, carica di gioiosa speranza: “ Il popolo che camminava nelle tenebre, ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa, una luce rifulse”.Gesù Cristo è nato ed ha acceso la luce nel cuore degli uomini, rispondendo al profondo desiderio di liberazione e di salvezza che ciascuno porta in sé. È Cristo  la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, che illumina, cioè, il cammino di quanti non vogliono chiudere gli occhi.Il mistero del Natale è il mistero della luce; è il mistero dell’uomo chiamato a vedere Dio, ma che troppo spesso si ferma agli idoli; alle caricature che l’uomo fa di Dio. Anche oggi, esiste una umanità che non vuole accogliere la luce; che preferisce vivere nelle tenebre, nella propria autosufficienza, nel proprio mondo fatto di egoismo, di volontà di potenza e di sopraffazione, di violenza e di odio.Eppure, in ogni uomo è profondo il desiderio di luce, di certezze, di Dio. L’uomo, in fondo, ha fame di Dio; è alla ricerca di una strada che, nonostante le deviazioni e i sentieri impervi, lo possa condurre alla pace e alla gioia. Quante volte, anche noi, di fronte ai drammi della nostra vita, di fronte al dramma radicale della ricerca di un significato per quanto ci accade, guardiamo verso il cielo, chiedendo: perché?Dio ci risponde attraverso questo “bambino piccino” che è suo Figlio e nostro Salvatore, venuto per recarci un messaggio di pace, a squarciare il nostro buio, a risollevarci dalle nostre cadute. “Dio ha assunto la povertà della nostra carne affinché noi possiamo ricevere la ricchezza della sua divinità (cfr S. Gregorio di Nazianzo).Dio è venuto nella notte di Betlemme, nella mangiatoia, mentre gli angeli cantavano nella gloria. Si è fatto piccino, lui che i cieli non possono contenere. Ci prende per mano, ora, per farci fare il cammino al contrario da lui compiuto: da piccoli che siamo, diventare grandi come lui; dalla nostra povertà, entrare nella ricchezza della sua gloria.Assieme a Maria, adoriamo il Bambino appena nato, serviamolo facendo della nostra vita un dono per gli altri, seguendolo nelle strade che lui ci ha indicato.Santa Notte
Dio vi benedica
‘A Maronna v’accumpagna

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