Giovedì 17 novembre 2022, presso la sala conferenze del Volto Santo di Napoli, si è tenuto il primo incontro del percorso di formazione e spiritualità familiare “Cuore e mente al servizio delle famiglie”, promosso dall’Ufficio Famiglia e Vita dell’Arcidiocesi di Napoli.
L’iniziativa prevede un ciclo di quattro incontri con relatore don Carlo Rocchetta, teologo e assistente spirituale del Centro Familiare “Casa della Tenerezza” di Perugia; inoltre esso si ispira al recente documento del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale” e alla precedente Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, con cui Papa Francesco invita le comunità ecclesiali a un profondo rinnovamento della pastorale familiare. I temi che verranno trattati di volta in volta sottolineano la necessità di intraprendere nuovi percorsi pastorali per i fidanzati che chiedono il sacramento del Matrimonio, ma anche per l’accompagnamento dei giovani sposi e le situazioni di crisi.
Il tema trattato nel primo incontro è stato: “Sposi e famiglie in una Chiesa sinodale, una rilettura della vocazione matrimoniale alla luce di un nuovo modo di essere Chiesa”. Nella sua relazione don Carlo Rocchetta è partito dalla constatazione dell’insufficienza dell’attuale pastorale familiare, mostrati dall’aumento delle separazioni, ma anche del numero di convivenze di matrimoni civili. Tra le cause di questo fallimento si possono individuare la mancanza di un impianto organico di pastorale familiare, che spesso svuota di significato anche la pastorale ordinaria delle nostre comunità parrocchiali; la mancanza di consapevolezza da parte degli sposi della propria vocazione e infine la dicotomia tra pastori e sposi che priva questi ultimi della loro specifica responsabilità ecclesiale. A proposito di questo ultimo aspetto il relatore sottolineava la reciprocità tra pastori e sposi e di conseguenza il fatto che questi ultimi non sono semplicemente dei “collaboratori”, ma “corresponsabili” della vita ecclesiale.
La situazione attuale richiede di recuperare alcune idee conciliari: la Chiesa come comunione, fondata sulla comune vocazione alla santità che scaturisce dal battesimo e che comporta la stessa dignità dei battezzati, superando così una rigida impostazione gerarchica di tipo piramidale; il fatto che gli sposi costituiscono un vero e proprio “ordine” nella Chiesa: infatti, il sacramento delle nozze e dei doni di grazie effusi sugli sposi sono la radice della comunione con il Vescovo e degli sposi tra di loro, costituendoli come un unico “corpus” accanto a quello dei presbiteri.
Si tratta di idee che sono radicate nella storia della Chiesa e che il Concilio Vaticano II ha ripreso e riproposto, e che costituiscono l’orizzonte in cui va collocata la pastorale familiare, anche nella consapevolezza che la vita delle famiglie è una risorsa e non un problema e che la famiglia è un bene per la Chiesa, così come la Chiesa è un bene per la famiglia.
La relazione ha lasciato spazio ai partecipanti che sono intervenuti con domande e riflessioni personali, che hanno mostrato l’interesse suscitato dall’argomento. L’incontro si è chiuso con la preghiera e con l’invito all’incontro successivo che si terrà giovedì 19 gennaio 2023 e avrà per tema: “Giovani e sacramento del Matrimonio: tra la proposta di un catecumenato e forme alternative di convivenza”.
La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale YouTube – Ufficio Famiglia Napoli