Solennità dell’Assunzione della B.V. M.

Concelebrazione in Cattedrale, 14 Agosto 2009 - in allegato l'omelia del Cardinale Sepe

Carissimi Sacerdoti e DiaconiCari fratelli e sorelle tutti,La solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria ci fa celebrare Maria “tipo” e “modello” della Chiesa pellegrina. I testi eucologici evidenziano come il mistero contemplato in questa solennità costituisce un elemento salvifico per tutti ed esprime in modo esemplare la glorificazione dell’uomo in forza della incorporazione a Cristo.Ciò vale soprattutto per noi presbiteri perché, configurati sacramentalmente a Cristo sacerdote, siamo chiamati a vivere una profonda vita di unione con Dio per essere mediatori. In forza dell’ordinazione, infatti, siamo incorporati a Cristo Capo e Pastore e inviati a santificare il popolo che ci è stato affidato.Questa consapevolezza del nostro essere e del nostro agire costituisce il motivo di fondo al quale la Chiesa ci richiama in questo Anno Sacerdotale, ed è anche l’insegnamento vivo ed esistenziale che ci viene dal Santo Curato d’Ars il quale, nel suo ministero, non ha fatto altro che “agire in persona Christi” a tal punto da identificare la sua persona col ministero che svolgeva.Certamente siamo consapevoli della nostra pochezza e dei nostri limiti. Ma il Signore ha guardato alla umiltà dei suoi servi e, con l’imposizione delle mani del vescovo, ci ha dato come dono “un segno particolare dei beni celesti” (Vatic. II, Pc 12).Tutto ciò è come riflesso nella vita di Maria di Nazareth la quale accolse, nella sua umiltà, il Verbo di Dio e, generandolo divenne strumento di salvezza per l’umanità. Diventando Madre del Signore, infatti, Maria diventa madre dell’uomo nuovo, della nuova umanità, dell’umanità, cioè, come Dio la desidera e la guarda, capace di essere feconda, di essere bella, capace di vita. (continua nel documento in allegato)

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