Tarallo Maria Grazia
Napoli, 23 settembre 1866 – San Giorgio a Creamano, 27 luglio 1912
Profilo biografico
La Beata Maria della Passione, al secolo Maria Grazia Tarallo, nacque a Barra, oggi popoloso quartiere di Napoli, il 23 settembre 1866, da Leopoldo Tarallo e Concetta Borriello, che ebbero altri sei figli, due dei quali morirono molto presto. Al battesimo, celebrato nella parrocchia "Ave Gratia Plena", le fu dato il nome di Maria Grazia.In famiglia ricevette una solida formazione umana e cristiana, che completò facendo la prima comunione a sette anni e la cresima all'età di dieci anni, il 28 luglio 1876.Dopo aver finito la scuola elementare, Maria Grazia lavorò come sarta.
Da giovane aspirò intensamente alla perfezione cristiana.A ventidue anni, quando pensava di appartenere completamente a Gesù, suo padrecercò invece di dissuaderla imponendo l'accettazione della proposta di matrimoniopervenuta dal giovane Raffaele Aruta. Così, il 13 aprile 1889, fu celebrato il matrimonio civile, lasciando il religioso per dopo, come era tradizione in quella regione. Ma quello stesso pomeriggio, durante il banchetto per festeggiare, Raffaelle si sentì male per un attacco di emottisi e i medici gli consigliarono di trasferirsi a Torre del Greco per respirare aria più sana. Lì morì nove mesi dopo, il 27 gennaio 1890.Il padre di Maria Grazia voleva imporle un secondo matrimonio, ma alla fine le permise di seguire la strada che il Signore le aveva preparato.
Il 1° giugno 1891, insieme a sua sorella Drusiana, entrò nel convento delle Suore Crocifisse di Gesù Sacramentato, oggi Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, fondato da Suor Maria Pia della Croce Notari. Sua sorella Giuditta entrò nella congregazione tre anni dopo. Nella famiglia religiosa Maria Grazia Tarallo assunse il nome di Suor Maria della Passione.
Condusse quasi tutta la sua vita nella casa di San Giorgio a Cremano. Se ne allontanò solo nel 1894-1896 per concorrere all'apertura di una nuova casa in Castel San Giorgio, in provincia di Salerno. In comunità, ricoprì con impegno vari uffici, da quelli più umili di cuciniera, guardarobiera e portinaia, a quelli di maggiore responsabilità. Nel 1910, infatti, fu nominata Maestra delle Novizie, curando così la formazione delle giovani che si preparavano alla professione religiosa.Tra tutte le opere preferiva la preparazione delle ostie per la Santa Messa, poiché la vedeva come un'estensione dell'adorazione eucaristica e come parte del carisma del suo istituto. Pregava continuamente, giorno e notte, rimanendo in un dialogo intimo con Dio. La preghiera era il cibo della sua anima.
Condusse vita esemplare ed edificante nella carità, e tutta la comunità l'ammirava, percependo la ricchezza dei suoi doni mistici, che si manifestavano in forma di visioni, estasi e profezie. Fece della sua vita austera un'offerta a Dio per la redenzione dei peccatori e per la santificazione dei sacerdoti. La sua aspirazione - come confidava a qualcuno - era quella di "farsi santa amando Cristo nell'Eucarestia, soffrendo con Cristo crocifisso, guardando Cristo nella persona del fratello".Realizzò in pienezza la vocazione religiosa, manifestando un grande amore alla Passione di Gesù Crocifisso, all'Eucarestia e alla Vergine Addolorata: "Mi chiamo Suor Maria della Passione - era solita dire - e debbo somigliare al Maestro".
L'ultimo periodo della sua vita, durante il quale si nutrì della sola Eucarestia, fu particolarmente doloroso a causa delle infermità. Circondata dall'affetto delle consorelle e compianta dai tanti che la stimavano per gli eccezionali doni mistici e la fama di santità, morì il 27 luglio 1912 a San Giorgio a Cremano, dove il corpo è ancora oggi conservato nella “Chiesa del Crocifisso”di Casa Madre.
BEATIFICAZIONE - Napoli 14 maggio 2006
La vita di Maria Grazia Tarallo è stata scandita dalle virtù che l’hanno resa sia in vita, che ancora oggi, a distanza di tanti anni dalla sua morte, un esempio concreto da seguire per avvicinarsi a una vita di santità che lei seppe percorrere nonostante le avversità e i dispiaceri che dovette affrontare. Mai si scoraggiò di fronte al male, e anzi, con l’aiuto della sua forte fede sempre rispose con il bene.
Il miracolo che nel 2006 portò alla sua beatificazione, avvenne il 20 aprile 1914, quando il corpo di suor Maria della Passione venne riesumato dal Cimitero di San Giorgio a Cremano, in Napoli, per essere traslato nella chiesa di Casa Madre delle Suore Crocifisse, sempre a San Giorgio a Cremano. In quell’occasione, era presente il giovane Francesco Cimino di Nocera Superiore, affetto da grave tracoma agli occhi, che l’aveva reso completamente cieco, tanto da essere soprannominato "ò cecatiell". Partecipò alla funzione religiosa, accompagnato da sua zia Concetta, su consiglio di Padre Luigi Fontana, amico della famiglia Cimino e postulatore della Causa di beatificazione e biografo della Serva di Dio. Zia Concetta, spinta da forte fede, attraversò la folla che riempiva la chiesa e portò Francesco presso la salma di Suor Maria della Passione dove Padre Fontana prendendo la mano della futura Beata la passò più volte sugli occhi del giovane, che riacquistò la vista.
In seguito, due figlie di Francesco Cimino entrarono tra le Suore Crocifisse con il nome in religione di M. Gemma e M. Magda, e Francesco soleva dire: “Signore, mi hai ridato gli occhi e ne hai ripresi altri due”, riferendosi alle figlie.
La grazia ottenuta fu attentamente esaminata nel corso del processo diocesano sul miracolo, convalidato il 10 ottobre 1995; nello stesso periodo fu presentata la “Positio super virtutibus” a Roma.
Il decreto sulle virtù eroiche fu promulgato da Papa San Giovanni Paolo II,il 19 aprile 2004, a seguito del congresso peculiare dei consultori teologi (10 dicembre 2003) e della sessione dei cardinali e vescovi membri della Congregazione vaticana per le Cause dei Santi (16 marzo 2004).
Quanto al potenziale miracolo, ottenne parere positivo dalla consulta medica il 22 aprile 2004, dai consultori teologi il 22 ottobre dello stesso anno e dai cardinali e vescovi membri della Congregazione l’8 febbraio 2005.
Il 19 dicembre 2005 venne autorizzata la promulgazione del decreto che lo riconosceva come grazia inspiegabile, completa e duratura.
Papa Benedetto XVI, infine, la proclamò Beata con decreto del 19 gennaio 2006.
Il rito di beatificazione di suor Maria della Passione, al secolo Maria Grazia Tarallo, è stato celebrato il 14 maggio 2006 presso il Duomo di Napoli, presieduto dal cardinal José Saraiva Martins, all’epoca Prefetto della Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi.