Una fruttuosa crescita nella fede

«Canta e cammina» è l’immagine che il nostro Arcivescovo ha usato per descrivere il cammino per questo anno pastorale. La celebre frase di Sant’Agostino è un invito a cantare per alleviare le asprezze della vita, ma è insieme un’esortazione a vivere e testimoniare la fede con gioia, ad alimentare la speranza. «Canta e cammina» risuona oggi anche come una sollecitazione rivolta a Napoli, a tutti noi, a non lasciarci andare. Oggi, però, Napoli vuole anche rimettersi a camminare, riprendere la propria marcia con vigore e chiarezza; vuole dismettere i panni del fatalismo e prendere in mano il proprio destino. «Canta e cammina» è una formidabile sintesi di fede e impegno costruttivo, di bellezza e concretezza, di armonia e progresso sociale (cfr. Crescenzio Card. Sepe, Canta e cammina. Una chiesa adulta per una società responsabile, Lettera pastorale 2013-2014).
L’Arcivescovo ha ricordato anche l’urgenza di tradurre queste istanze in scelte operative che tengano conto, oltre che dei pilastri che definiscono l’agire ecclesiale, di una sinergia pastorale che favorisca una fruttuosa crescita nella fede. Tutte le strade dovranno tener sempre presente che la parrocchia è il luogo privilegiato di comunione e di educazione, attraverso tutte le sue attività ma in particolare quella della catechesi che rappresenta la via ordinaria per giungere ad una nuova maturazione della vita di fede.
L’Arcivescovo ha ricordato anche quali sono le indicazioni per realizzare una parrocchia protesa all’evangelizzazione. Anzitutto una coscienza nuova del ruolo della parrocchia (non solo culto, mera gestione tradizionale dell’esistente, cura della “comunità”) che si fa missionaria nel suo territorio; un’articolazione interna nuova di ministeri e di attenzioni: non il “solo” sacerdote, non solo alcuni “collaboratori” (o esecutori), ma tutta la parrocchia mobilitata, nella varietà dei ministeri, dei servizi e delle vocazioni, nella varietà dei gruppi; considerare i «lontani» non come estranei o nemici, ma come fratelli attesi e desiderati attorno alla tavola comune e quindi, perché amati, cercati; un rapporto nuovo con le altre Parrocchie vicine con una pastorale di collaborazione, per camminare verso una pastorale organica in territori omogenei.
Questa visione della pastorale necessita di nuove frontiere del Vangelo. E quindi, alle ordinarie modalità, la catechesi dovrà avvalersi anche di nuovi impulsi e mezzi come il testo «Andate in città» e i «Centri del Vangelo». I «Centri del Vangelo» sono luoghi in cui si ascolta, si approfondisce e si commenta la Parola di Dio, cercando di attualizzarla nella realtà quotidiana. Essi sono sorti, anni or sono, su indicazioni del XXX Sinodo della Chiesa di Napoli che, in riferimento alla famiglia, affermava: «si promuova in essa l’ascolto della Parola di Dio, la catechesi familiare» (numeri 67-68).
In occasione del Giubileo del 2000, «l’annuncio di Gesù Cristo ad ogni persona, a tutte le famiglie della parrocchia e ad ogni ambiente di vita e di lavoro» fu l’obiettivo cardine della missione diocesana.
In quell’occasione si cercò di visitare tutte le famiglie della diocesi e in ogni casa fu portato il Vangelo di Marco.
Molte di quelle esperienze si sono evolute, molte si sono concluse, altre sono sorte e stanno sorgendo anche grazie all’invito del nostro Arcivescovo di attuare sempre più le istanze della nuova evangelizzazione che ha nell’animazione missionaria dei nostri territori il suo fulcro.
I «Centri del Vangelo» nelle parrocchie, ospitati quasi sempre da famiglie, sono divenuti, oltre che luoghi di preghiera, anche luoghi di comunione e ospitalità, dove ciascuno viene accolto e invitato a dare il proprio contributo prezioso alla discussione. In tal modo, la Parola interiorizzata diventa un vero itinerario di conversione e invito all’annuncio. E così, la nostra diocesi, sostenuta dallo Spirito Santo, offre una ricchezza di esperienza ineguagliabile sia per lo stile, sia per la diversità, sia per la capacità di calarsi nel vissuto concreto.

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