“Vi ho dato un esempio perché anche voi facciate come ho fatto io a voi”

Ordinazione Diaconi transeunti
4 Ottobre 2015
 
“Vi ho dato un  esempio perché anche voi facciate come ho fatto io a voi”
 
                   Cari Ordinandi,
l’esempio che Gesù, prima di morire , lascia ai suoi discepoli è un preciso invito a farsi servitori di una umanità bisognosa di liberazione e di salvezza. Gesù insegna e comanda. E la Chiesa obbedisce, facendosi “esperta” in servizio e in umanità. Il servire diventa, così, costitutivo dell’essere e della missione della Chiesa.
                 Il brano evangelico di Giovanni, che abbiamo da poco ascoltato, ci insegna anche che il servire cristiano, la diaconia ecclesiale non è una impresa facile e conveniente, perché non è opera della carne e del sangue.
                  E’ opera solo della grazia, che inclina il cuore dell’uomo a piegarsi, a uscire dal proprio io per portare Cristo al mondo assetato di carità e di giustizia.
E’ Dio la fonte di ogni diaconia; un Dio personale, conosciuto per mezzo dell’umanità di Gesù il nazareno e, perciò, non riducibile a concetto, o dottrina o categoria e neppure ad un proclama di buone intenzioni. Questo vale per tutti, ma in modo particolare per i ministri ordinati: vescovi, sacerdoti e per voi, che tra poco sarete ordinati diaconi.
Come ci ricorda anche il passo evangelico ascoltato non è il servire in quanto tale, quanto l’essere discepoli di Cristo, il fare come Lui ha fatto  il compito fondamentale di ogni diaconia cristiana esperta in umanità.
Cari Amici: Giovanni, Angelo, Polibio, Salvatore, Claudio, Agostino e fra Giuseppe, l’ordinazione diaconale vi consacra, attraverso lo Spirito, ad essere sacramentalmente uniti a Cristo servo con la missione di testimoniare la carità di Cristo nell’oggi della Chiesa e del mondo.
Il che vuol dire che dovete farvi carico della vita e della storia di tutti gli uomini  e donne che vivono soprattutto in questa nostra terra, tanto bella quanto  martoriata da gravi problemi che toccano la loro dignità e la loro sopravvivenza sociale e morale. 
La loro vita è la vostra vita perché è la vita della Chiesa; è la vita di Cristo che, nell’incarnazione, ha voluto sperimentare la povertà , il disagio, l’incomprensione, la sofferenza, la morte in croce. Egli si è fatto uomo perché niente di ciò che caratterizza l’uomo gli fosse estraneo. Così, ha fatto proprio il limite del nascere, del crescere, del morire; ha condiviso gioie e dolori,affetti e passione; ha sofferto la fatica del lavoro; ha sperimentato amicizia e tradimento, prossimità ed abbandono. Così il Figlio dell’uomo, l’umanissimo Gesù di Nazareth ha voluto incontrare, parlare, consolare, guarire, perdonare, amare tutti senza nessuno escludere.
“Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, possiate fare anche voi”.
Cari amici, Gesù vi indica il cammino; vi invita a seguirlo. E’ Lui la Via. Fatevi prossimi e fratelli di tutti, soprattutto di quelli che percorrono altre strade, lastricate di odio, di violenza, di sangue.
Il ministero del diacono è parte integrante del servizio della Chiesa stessa. Il vostro servizio deve essere autorevole, creativo, sempre diretto al bene comune; la parola che proclamate, deve essere sempre pregata e meditata, il vostro servizio caritativo deve riguardare ogni marginalità: poveri, malati, andicappati, stranieri, rifugiati, drogati, malavitosi, carcerati……..; sappiate che siete alla sequela di Cristo, che di ogni  umana debolezza si è fatto carico e che vi ha chiamati a continuare questa sua missione.
Fatevi tramite della misericordia di Dio, in questo anno della misericordia; andate incontro a quanti si trovano a vivere in una situazione di indigenza; a quanti hanno fame e sete di Dio, di giustizia, di pace; siate poveri con i poveri e per i poveri; siate testimoni della vita che è Cristo.
Andate e non abbiate paura. Lo Spirito è con voi e agirà in voi, nonostante i vostri limiti, le innumerevoli difficoltà e paure. Cristo ha vinto il mondo, facendosi servo del mondo.
Chiediamo a S. Francesco, di cui oggi ricorre la memoria liturgica, di insegnarci a cantare con la vita la bellezza della Diaconia.
Maria, nostra Madre, serva umile della volontà del Signore, icona perfetta di servizio e di obbedienza, vi protegga e vi custodisca nel vostro ministero diaconale.
Dio  vi benedica e “A Maronna v’accumpagna”
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