«Napoli non può morire, perché porta in sé uneredità impossibile da distruggere, nessuno può pensare di sperperarla». Così il cardinal Sepe, arcivescovo di Napoli, nellincontro che ha avuto per tema i mali che affliggono la Campania, dalla criminalità al degrado dei rifiuti. Per il cardinale è sui pregi e i valori della cittadinanza che bisogna lavorare: «cè ancora radicamento umano nella “napolitanità”, dobbiamo squarciare il cuore di Napoli per fare emergere le positività sulle quali possiamo ricostruire un solido futuro». Totalmente concorde lo scrittore Erri De Luca che individua nel cardinal Sepe «lunica autorità civile riconosciuta dalla città». Sullemergenza rifiuti, Mario Orfeo, direttore de Il Mattino, ha cercato di mitigare lentusiasmo: «non bisogna esagerare con lentusiasmo, se il centro è stato ripulito, cè ancora molto da fare nelle periferie».
Il dibattito si è chiuso ancora allinsegna delle parole del cardinal Sepe: «la mia massima è “A Madonna taccumpagna”, lho detto al Papa, a Berlusconi, lo dico anche a Napoli».