Vincere ogni forma di egoismo

Il Cardinale Crescenzio Sepe chiude il Mese Mariano a Ponticelli

 Mentre si chiude il mese dedicato alla Madonna, il mese di maggio, è come se in questa piazza si concentrasse tutta la devozione, la fede di noi napoletani, della nostra Diocesi, per proclamare Maria, nostra Regina e nostra Madre, al termine di questo pellegrinaggio del mese di maggio, e rinnovare a Lei tutta la nostra fede e la nostra devozione.
È qui rappresentata tutta la nostra Diocesi: tanti sacerdoti, e poi diaconi, religiosi, religiose, le Unioni Cattoliche Operaie, e voi tutti carissimi, in modo particolare i giovani che hanno voluto animare questa celebrazione insieme al Vicariato per la liturgia. Tutti hanno messo una nota, questa sera, per cantare, a nome della Diocesi, un inno di piena devozione a Lei.
“Rallegrati Maria!”: è come se l’Angelo fosse venuto qui, così come è andato nell’ umile e semplice casa di Nazareth per annunciarLe la volontà di Dio. “Rallegrati perché sei la prescelta da Dio, perché Dio ti ha riempito di grazie, perché tu diventerai la Madre”.
E noi, come Lei ha profetizzato, esultiamo a questo annunzio che ha cambiato la vita del mondo e di tutti noi.
Esultiamo come tutte le generazioni che ci hanno preceduto. “Tutte le generazioni mi chiameranno Beata”. Tu, Maria, hai accettato la volontà del Padre di diventare Madre di Dio e madre nostra, perché ti sentiamo vicino. Ogni giorno, non solo nel mese di maggio, e in tutti i momenti della nostra vita, sappiamo che tu come madre buona, madre dolce, madre amorevole sei con noi perché non puoi abbandonarci.
Anche se ci volessi abbandonare, come leggiamo nella “Supplica” scritta dal beato Bartolo Longo, da chi andremo? Un figlio da chi va? Lo sappiamo, siamo peccatori, forse ci siamo dimenticati di te, ci siamo allontanati, non ci accorgiamo più della tua presenza, forse non riusciamo più ad educarci e a educare i nostri figli a questo amore verso di te, ma tu, di fatto, rimani la nostra madre, sei vicina a noi e ci accompagni nel pellegrinaggio della vita, per quanto doloroso.
Da chi andiamo se non dalla Madre che dolorosamente ha potuto partecipare alla redenzione del suo figlio? Da chi andiamo quando viviamo le enormi difficoltà, anche economiche, della vita? Da chi andiamo?
Solo da te! Sei l’unica Madre che si cura di noi e sa ascoltarci. Gli altri, alle volte, fanno orecchie da mercante, ci dicono solo parole.
Tu, Maria, ci offri il tuo figlio.
I nostri giovani, quando li vediamo dispersivi, superficiali, a chi li affidiamo se non alla mamma delle mamme, alla mamma di voi mamme, impotenti, spesso, non per cattiva volontà, a dare consistenza, forza e coraggio alla loro vita? Da chi andiamo, Madre nostra? Veniamo da te perché tu, con la tua materna protezione ed amicizia, ci aiuti ad educare, a formare, a dare senso alla vita dei nostri giovani che corrono pericoli e tentazioni.
“Ecco tua madre”, dice Gesù a Giovanni e a ciascuno di noi, offrendoci quello che di più bello e più santo ha: la madre. E, dal canto suo, Giovanni ci chiede di portare Maria con noi e di farla entrare nelle nostre famiglie.
E noi? Spesso chiudiamo la porta e diciamo che siamo occupati; non la facciamo entrare nel nostro cuore, e diciamo di avere un cuore che non funziona. Apriamo il cuore
a Maria e vedremo che Lei verrà a purificarci, a darci forza. Apriamo il cuore della nostra volontà, per non chiuderci in noi stessi, in quelle tante forme di egoismo che impediscono a Dio di prendere dimora in noi. Ascoltiamo Maria che ci dice: “Fammi entrare, vengo per insegnarti come ho fatto io a fare sempre e comunque la volontà di Dio”.
Siamo qui, in questa splendida piazza, alla presenza della Madonna della Neve, in occasione del centenario dell’Incoronazione. Siamo qui, all’ombra di uno dei Santuari più belli e più conosciuti della nostra Diocesi, perché siamo un popolo mariano, perché vogliamo bene alla Madonna.
Al termine di questo mese mariano, che spiritualmente ha unito tutta la Diocesi, chiediamo la benedizione a Maria, perché ci aiuti, ci rafforzi nella fede, ci faccia conoscere il volto bello di Gesù, perché è lì la sorgente della gioia, della nostra salvezza, di tutta la nostra fede.
E Maria è una conduttrice, una che sa accompagnare, che non ci fa disperdere per la strada ma che ci conduce diritto alla meta, a Cristo, alla bellezza di Cristo, al suo Cuore misericordioso.
 
Dio benedica tutti e ciascuno di voi e ‘a Madonna c’accumpagne!
* Arcivescovo Metropolita di Napoli
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