Visitare i carcerati

Disponibili on-line le schede per la catechesi e la preghiera

In allegato i files per scaricare le schede preparate dal Settore Evangelizzazione e Catechesi della Curia e dal Servizio di Pastorale Giovanile.

Ecco la presentazione del Cardinale Crescenzio Sepe:

Carissimi,
nella lettera pastorale “Visitare i carcerati”, consegnata alla comunità diocesana il 13
settembre in Cattedrale, ho evidenziato che «Gesù rivela i criteri di validità delle nostre
scelte in poche, concrete parole: fame, sete, nudità, infermità, carcere ( Mt. 25). Le parole
del Maestro di Nazaret “… ero carcerato e siete venuti a trovarmi» (Mt.25,36) e « …lo avete
fatto a me» (Mt. 25,40) dovranno segnare sempre di più le orme dei suoi discepoli,
trasformando anche le parole dell’annuncio di fede nel «canto ininterrotto che risuonerà
in cielo e in terra per sempre”. Facciamo risuonare, come comunità dei credenti in Cristo,
questo canto di carità nella storia della nostra gente che vive in questa terra, dove non
mancano fragilità e contraddizioni. L’attenzione della lettera pastorale verso coloro che
vivono o hanno vissuto l’esperienza della detenzione, coloro che vivono “prigionieri”
delle dipendenze, coloro che vivono con il cuore ostaggio dell’odio e della violenza, deve
accompagnare, con impegno costante, tutte le realtà ecclesiali della Diocesi.
Pertanto, anche quest’anno il Settore evangelizzazione e catechesi, preposto ad
elaborare percorsi formativi per attuare le priorità da me indicate nella lettera, e l’Ufficio
per la pastorale giovanile hanno preparato l’allegato sussidio (le prime tre schede, per le
comunità e per le realtà ecclesiali, sono legate anche all’anno liturgico). Le schede per i
giovani rappresentano un ulteriore “accompagnamento” per renderli sensibili alle
problematiche evidenziate, anche attraverso il contributo degli insegnanti di religione.
Apriamo, quindi, la finestra del nostro cuore per fare scelte coraggiose, fondate sulla
speranza che non delude. Se non vigiliamo su noi stessi, anche «il nostro cuore può avere le
sue prigioni» (B. Pascal) che non ci consentono di vedere un orizzonte sereno per tanti
nostri fratelli e sorelle. Solo se la nostra comunità ecclesiale oserà mostrare le fragilità dei
suoi figli diventerà sempre più «una casa dai cento portoni» (Chesterton), dove sarà offerta
a tutti la possibilità di entrare in questa dimora e sentirsi accolti ed amati.
Se alcuni dovessero rimanere alle porte, saremmo noi ad uscire, perché – come diceva
don Primo Mazzolari – «la Chiesa è iniziata per strada ed è lì che la troverete».
San Gennaro, nostro patrono, insieme ai suoi compagni, ha fatto l’esperienza del
carcere per essere stato vicino al diacono Sossio, imprigionato dal proconsole romano.
La testimonianza del Santo Vescovo ci incoraggi e ci sostenga nel rendere operosa la
Parola evangelizzatrice che proclama «ai prigionieri la liberazione» (Lc 4,18).
Vi accompagno con la preghiera e benedico tutti.

 

condividi su