Amico dei poveri,
Signore e Maestro nostro,
Porta d’amore,
che spalanca vie di resurrezione
dove gli uomini innalzano muri di morte,
guarda le nostre porte chiuse,
quelle che abbiamo sigillato con la paura,
con l’egoismo, con l’indifferenza!
Guarda alla nostra umanità
che anche in questo tempo giubilare
fa fatica a varcare la soglia della speranza,
perché incapace di aprire la più sacra delle porte sante:
quella dell’Amore.
Si, questa porta è chiusa perché la nostra vita è inquinata dall’indifferenza,
è chiusa perché non c’è in noi spazio per i poveri,
è chiusa perché troppe volte chiudiamo gli occhi
dinanzi sofferenza degli ultimi.
Tu, che hai fatto dei poveri il centro del Vangelo,
insegnaci che la vera porta santa da varcare
non è di pietra e di legno, ma di carne e di vita.
La porta del fratello e della sorella che ci chiede ascolto,
la porta della mano tesa che diventa vita donata,
la porta di chi attende giustizia e cerca pace.
Donaci il coraggio di varcare la Porta Santa dei poveri,
perché lì abita la speranza che non delude,
lì si rinnova la gioia del Vangelo,
lì ritroviamo il volto della Tua misericordia.
E tu, Maria,
Donna che spalanca i cuori alla speranza,
che apri varchi di futuro nel deserto delle nostre chiusure,
prega per noi, perché le nostre vite
diventino porte spalancate sull’amore,
pronte ad accogliere gli ultimi e i sofferenti
nella consapevolezza che è dai poveri che passa la salvezza.
Ripeti a ciascuno di noi, con voce limpida e sicura,
le parole che un giorno un discepolo sussurrò a Bartimeo:
“Coraggio, alzati, ti chiama” e insegnaci
a condividere quest’invito con chi, ferito dalla vita,
fa fatica a rialzarsi:
scopriremo che le nostre mani intrecciate
e i nostri passi uniti sono le uniche chiavi
capaci di aprire la Porta più sacra:
quella dell’Amore,
perché ogni vita è una Porta Santa.