“IL DOLORE CONDIVISO DIVENTI UN SEME DI SPERANZA”

Comunicato sulla tragedia del crollo della Vela Celeste a Scampia
23-07-2024

“Fratelli e sorelle, uomini e donne di buona volontà,

vi scrivo questo breve messaggio mentre ho ancora impressi negli occhi i volti impauriti e smarriti degli sfollati, gli sguardi disperati di chi ha perso una persona cara, i corpi sofferenti dei bambini ricoverati al Santobono. Un’altra tragedia e un nuovo dolore invade Scampia, gettando nel lutto e nella disperazione diverse famiglie e l’intera popolazione del quartiere.

Mentre esprimo la mia gratitudine alle parrocchie, alla Caritas diocesana, ai presbiteri e ai religiosi e a tutti coloro che si stanno dando da fare per stare accanto a questi nostri fratelli e sorelle attanagliati dal dolore e afferrati dalla difficoltà, permettetemi di dire il mio grazie alle Istituzioni, agli Operatori del soccorso, ai Volontari della Protezione Civile, ai Medici e agli Infermieri che sul campo e negli ospedali stanno dando il massimo per salvare i feriti.

In questo momento è necessaria più che mai la solidarietà e l’unità dell’intera comunità cittadina affinché il dolore condiviso diventi un seme di speranza per un reale cambiamento! Che questo tragico evento ci spinga ad interrogarci ancora di più sulla necessità di sviluppare ulteriormente percorsi di rinnovamento e di riscatto per il quartiere di Scampia e per tutte le periferie della nostra città.

Nessuno è in sicurezza se le periferie e le loro strutture non sono sicure!

Nessuno può dormire sereno nella sua abitazione se un solo bambino rischia la vita per il semplice fatto di abitare in una casa degradata di un edificio degradato!

Nessuno può dirsi esente dall’esigenza di solidarietà e lungimiranza che questo ennesimo tragico evento impone!

Alla mia Chiesa napoletana chiedo di farsi ancor più vicina al dolore di questa gente, ricordandola nella preghiera e mostrando concreta solidarietà alle parrocchie di Scampia, le quali in questo momento più che mai necessitano del sostegno e del conforto dell’intera comunità diocesana.”

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