“L’ ABBRACCIO CHE SALVA”

Pellegrinaggio a piedi a Pompei 2024
25-05-2024

“Siamo qui stasera per celebrare con tutti quanti voi la bellezza di questo incontro, la bellezza di questo momento, di questa Eucaristia nella casa di Maria, accolti da Maria. Tutti siamo tutti nel cuore di Maria, nel suo cuore custoditi, benedetti e amati.

Questa mattina nella Basilica del Carmine dicevo che da una madre arriviamo alla madre, la Madre. Questo percorso, il pellegrinaggio che oggi abbiamo vissuto è stato davvero un momento bello, un momento di grazia. E questa sera vogliamo rendere grazie al Signore per questo momento di grazia.

Io ringrazio il Signore per tutte le persone con le quali ho avuto modo di camminare, di potermi fermare, di poter parlare, di poter ascoltare, perché il pellegrinaggio è anche questo. Ho raccolto le vostre ansie, le vostre attese, le vostre speranze e anche le vostre paure e tutto quello che mi avete raccontato, così come tutto quello che avete consegnato nel cuore dei sacerdoti che vi hanno accompagnato, che vi hanno confessato, che sono stati con voi quest’oggi, vogliamo portarlo su questo altare e consegnarlo in questa Eucarestia nel cuore di Dio, certi che davvero il Signore restituisce tutto, moltiplicato, restituisce tutto carico della sua luce e della sua presenza.

E vorrei innanzitutto soffermarmi con voi sulla pagina del Vangelo che abbiamo ascoltato questa sera, che è una pagina straordinaria, una pagina bellissima, in questa che è la solennità della Santissima Trinità. È bello poter dire che ognuno di noi ha il suo domicilio in Casa Trinità, nel cuore della Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Senza la Trinità non possiamo vivere, senza la Trinità non esistiamo. Il Vangelo di stasera inizia con un andare dei discepoli sul monte ad incontrare Gesù, che è quello che abbiamo fatto noi quest’oggi, questo nostro cammino che racchiude quello che è anche il senso della nostra vita, questo desiderio di Dio che ci accompagna sempre e che dovremmo essere sempre capaci di alimentare, perché davvero senza Dio non possiamo vivere. Tutta una vita è cercare Dio e nel momento in cui gli Unici incontrano Gesù, che si rivela ancora una volta sul monte, si prostrano davanti a lui. Il Vangelo, però, dice che alcuni dubitavano; in tutto e per tutto quello che accade a noi perché anche noi crediamo ma sono tanti momenti nei quali dubitiamo. Sono tanti momenti in cui sentiamo che la nostra fede è una fede piccola, è poca, addirittura tante volte neanche c’è; in tutto e per tutto come noi questi discepoli. Però ecco la cosa bella, che è il messaggio che vorrei consegnarvi questa sera – dinanzi ai nostri dubbi, dinanzi alle nostre fatiche, dinanzi alla nostra poca fede è bello sentire che c’è un Dio che non si scoraggia, che continua a fidarsi di noi, che continua a venirci incontro. Pensate quant’è bella quell’espressione: Gesù avvicinatosi. Gesù si avvicina sempre, è un Gesù che non accetta le distanze, ci viene sempre incontro anche nei nostri dubbi, non si lascia scoraggiare nemmeno dalle nostre cadute, dai nostri errori. Pensate alla forza e alla bellezza di questo amore. È questo che ci fa vivere, è questo che questa sera ci permette di stare qui, è questo il senso di questa eucarestia che stiamo celebrando: la certezza della tenerezza di Dio, dell’amore di Dio, un Dio che continuamente ci viene incontro, si fida di noi, perché ci ama. E, fidandosi dei discepoli come si fida di noi, li manda, non dice state fermi, ma andate, portate a tutti la parola del Vangelo, andate

e battezzate tutti coloro che incontrate. Che vuol dire questo battezzare se non andate incontro a tutti; immergete tutti nell’amore di Dio; fate sentire a tutti la bellezza dell’amore di Dio battezzandoli, cioè profumate di cielo la vita degli uomini, profumate di cielo la vita della gente che incontrate, dite con la vostra vita che davvero Dio esiste, che voi l’avete incontrato, che questo Dio è amore ed è un Dio che cambia la vita, è un Dio che riempie la vita.

Ecco perché siamo qui stasera. Ecco perché possiamo guardare e contemplare la bellezza di Maria che ha accolto il Signore nella sua vita. Anche noi possiamo diventare come lei. Anche noi, guardando a Maria, possiamo cogliere tutta la bellezza di Dio nella nostra vita per imparare anche noi ad apprezzare la nostra vita, a dare valore a tutto quello che viviamo, ad amare la vita, perché Dio è dentro la vita. La Trinità – il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono dentro la nostra storia, dentro la nostra vita, forza dentro la nostra forza.

Vorrei consegnarvi ancora una volta questa sera lo stesso messaggio che qualche mese fa Papa Francesco ha consegnato proprio all’Azione Cattolica. Lo sto ripetendo da più tempo, però mi piace pensare che lì c’è il senso non solo del mistero della Trinità, ma ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno. Papa Francesco, parlando all’Azione Cattolica ha parlato dell’abbraccio, aiutandoci a comprendere il senso dell’abbraccio e ha sottolineato tre abbracci in maniera particolare: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita.

Provate a riflettere soprattutto su questo abbraccio che manca: sono gli abbracci negati. E non pensate chissà chi o chissà che cosa. In questo momento pensate soprattutto alle vostre case. A quante volte nelle nostre case, cioè alle persone che ci sono più vicine, noi abbiamo negato l’abbraccio. Pensando, magari, che non ne avesse bisogno. Il più delle volte nella nostra vita diamo tutto per scontato, sappiamo tutto quello che succede nella vita dell’altro e non ci accorgiamo che ha bisogno di noi, non ci accorgiamo che ha bisogno di un abbraccio, perché siamo troppo presi a pensare alle nostre cose, a quello che dobbiamo fare noi e ci dimentichiamo di chi ci sta accanto. Se volete, è la disattenzione il non accorgersi degli altri, ma non andate lontano; pensate nelle vostre case; pensa quelle volte in cui qualcuno che è accanto a voi, che vive con voi da una vita, ha bisogno di dirti delle cose e tu sai già quello che ti deve dire perché quelle cose te le ha dette mille altre volte. E, così, stai perdendo un’occasione, perché on sai che cosa davvero l’altro sta vivendo, non sai che cosa sta attraversando il cuore dell’altro. Fermati. Fermati perché il mistero dell’eternità abita anche negli occhi proprio di quella persona. Accoglilo sempre e non perdete mai la dimensione dello stupore nell’incontro con tutti. Io stasera sono rimasto davvero sorpreso, positivamente stupito dalla bellezza degli incontri che ho fatto per strada, camminando con voi. Ma questo può accadere tutti i giorni se diamo valore ad ogni incontro, ad ogni momento, al volto di ogni persona.

E, poi, l‘abbraccio che salva. È l’abbraccio di Dio. Ce lo siamo detti e lo ripetiamo ancora una volta: tu senza Dio non puoi vivere. Dio è colui che ti riempie la vita. Dio è colui che ti salva, ti salva in ogni momento della tua vita perché è colui che continuamente ti viene incontro, perché ti ama. E, anche quando cadi, anche quando sbagli, non sta lì a dirti tu non meriti niente, non sta lì a dirti tu mi hai deluso, no, si china su di te e ti rialza, perché non può fare a meno di te. Capite fratelli e sorelle? Cristo è colui che davvero ti riempie la vita, è colui che ti aiuta a ritrovare la vita quando a te questa vita sembra di non trovarla più da nessuna parte. Vi prego, aprite il cuore a Cristo.

Siamo partiti dalla Basilica del Carmine dicendoci che oggi possiamo davvero dire con la nostra vita che siamo i testimoni del Risorto. Questo è possibile nella misura in cui ogni giorno ci lasciamo incontrare dal risorto, per vivere anche noi da risorti. Solo chi si lascia raggiungere da Cristo vive da risorto. Il mondo oggi ha bisogno di questa risurrezione perché ha bisogno di luce, ha bisogno di speranza. Noi siamo la speranza, voi siete la speranza, uniti a Cristo siamo la speranza, perché la vita è più forte della morte. Per questo non devi mai smarrirti, mai perderti, non devi mai arrenderti. Il Signore cammina sempre al tuo fianco, è sempre accanto a te. Sono le parole con cui si chiude il Vangelo: io sarò con voi tutti i giorni, tutti i giorni. Date fiducia a queste parole, fidatevi affidandovi al Signore. Tutti i giorni significa che il Signore è accanto a noi nei momenti in cui sperimentiamo la solitudine, nei giorni delle lacrime, nei giorni in cui sperimentiamo la paura, nei giorni della gioia. Il Signore è sempre accanto a noi e non c’è cosa più bella che sentire tutta la forza di Dio dentro di noi.

L‘ultimo abbraccio è l’abbraccio che cambia la vita. Ci sono davvero degli abbracci che ti cambiano la vita, che ti aiutano ad avere uno sguardo nuovo sulla vita, che ti riconciliano con la vita, che ti riconciliano soprattutto con la speranza. Oggi essere testimoni della risurrezione vuol dire essere testimoni di speranza, capaci di ricucire le speranze, capaci di andare incontro a tutti e sentire che l’altro è tuo fratello, è tua sorella, che l’altro ti appartiene, che con l’altro puoi costruire qualcosa di bello.

Marta…

(…) L’acqua può essere anche sporca, può essere anche torbida, ma anche così rifletterà sempre il cielo, come la tua vita. C’è un pezzo di cielo dentro di noi. È dentro a questo pezzo di cielo che si nasconde il senso e il segreto della nostra dignità, il senso e il segreto della nostra libertà; è dentro a questo pezzo di cielo che c’è dentro di te, che puoi trovare Dio, il mistero della Trinità e sentire tutta la forza e la bellezza dell’originalità della destinazione, della radicalità dell’uguaglianza, della dignità della persona; la tua vita avvolta nel mistero di Dio. E, allora, la Trinità che cos’è? È l’abbraccio di Dio. L’abbraccio di Dio per te, l’abbraccio di Dio per tutti quanti noi. Ed è bello sentirsi abbracciati. Ecco l’abbraccio che cambia la vita. Non negate a nessuno l’abbraccio e riconoscete ogni persona che incontrate il mistero della Trinità. Un Dio che ti sta chiedendo di andare incontro, di aprire le braccia e di accoglierlo. E vai avanti sempre nella tua vita senza mollare mai.

E lo sguardo sia sempre rivolto a lei. In questa immagine che è bellissima, lei, la Regina del Rosario, catena dolce che ci rannoda a Dio. È bellissima. Maria è la madre e non abbandona mai nessuno. Fidatevi. Affidatevi. Affidati a Dio. Lì, nel suo cuore, possiamo cogliere tutto il senso della bellezza della speranza.

Buona festa e buon cammino sempre.”

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