“Non c’è giustizia senza lavoro, ma non vi deve essere lavoro senza giustizia. Vi sono diritti che vengono prima del lavoro ma anche il lavoro non può essere privato dei diritti. Da qui credo che ci siano attenzioni quotidiane alla ferialità dei tanti volti che hanno perso la luce della speranza e delle tante storie che si lasciano prendere da una disperazione capace con facilità di tramutarsi in rabbia sociale. Penso, in particolare, alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ipercoop di Afragola. Continuo a stare accanto a loro e con loro affronto il buio che stanno attraversando. Ho ascoltato il tono pacato e fermo della loro voce, ho raccolto le loro lacrime, incrociato i loro sguardi e accolto le loro storie.
Non è pensabile che in un tempo così complesso e rischioso a sofferenza si aggiunga altra sofferenza e indifferenza. In gioco c’è la capacità di futuro, la capacità di superare la cultura dello scarto calcolato a scapito di gente troppo anziana per essere assunta con sgravi fiscali destinati ai giovani e gente troppo giovane per andare in pensione.
Faccio perciò un accorato appello alle Istituzioni di Governo ad assumere pienamente il coraggio della Politica! Perché ogni persona abbia la dignità del lavoro e il pane necessario per sé e la propria famiglia. La Politica deve tornare ad accordarsi al bene del popolo che essa governa e guida! Non è simbolismo! È dovere! La Politica è la “terra benedetta” abitata dalla giustizia, dalla lungimiranza, dalla cura! Non ha il compito di indicare la strada, ma quello di realizzarla! Con scelte coraggiose e visionarie soprattutto davanti alle crisi ricorrenti delle nostre aziende.
Questa è la sfida: educare alla speranza per educare al lavoro, nella risignificazione dell’azione politica. E allora, chiedo alla Politica di stare accanto alla gente, di ascoltarla, di seguirne i passi, di non tagliare la spesa sociale, non intervenendo adeguatamente nelle ferite aperte, esse non saranno feritoie di grazie ma cancrena sociale, che la camorra, astutamente e perfidamente, utilizzerà per i suoi iniqui scopi! Auspico, pertanto, che a rafforzare e consolidare l’impegno dell’Amministrazione regionale campana a favore delle lavoratrici e dei lavoratori ci possa essere l’impegno dello Stato. Solo se le Istituzioni creano una cornice favorevole tutti i 150 dipendenti di Ipercoop potranno essere assorbiti da un nuovo player. Solo garantendo un sussidio di transizione potremo evitare la fame e garantire la dignità a quanti hanno perso lavoro e retribuzione. Mi auguro che il Tavolo convocato per venerdì possa contrastare la conseguente crescita del numero dei disoccupati e, di conseguenza, la crescita delle disuguaglianze in Campania. La Politica ha l’occasione di dimostrare che solo favorendo investimenti e lavoro si potrà scongiurare che a troppe persone manchi il necessario e che non si mortifichi la loro dignità.”