“Maestro buono,
Signore e fratello nostro,
donaci oggi e sempre la tua Parola,
la tua Parola che spacca il tempo
immergendolo nell’eternità dell’amore,
la tua Parola che crea e fa risorgere,
la tua Parola che consegni a noi
affinché le nostre parole e la testimonianza della nostra vita
divengano mani disponibili a seminarla con generosità
e attrezzi umili per arare il cuore di coloro che ci affidi.
Donaci la consapevolezza della nostra fragilità
e la certezza di saperla abitata dal tuo amore,
così che rivolgendoci ai fratelli e alle sorelle che incontriamo,
piccoli o grandi che siano,
allontaniamo il piglio di chi si sente perfetto,
la sicumera di chi si crede arrivato,
l’alterigia di chi vestendo i panni del maestro
smette di indossare quelli del discepolo.
Aiutaci a ridestare la gioia della Buona Notizia
nei bambini e nei ragazzi, negli adulti e nelle famiglie,
affinché il fuoco del Vangelo continui ad ardere
in ogni casa, strada, vicolo e piazza della nostra terra partenopea.
Donaci di vivere la missione preziosa e delicata dell’annuncio
avendo bene in mente che prima di insegnare dottrine e precetti
bisogna accarezzare i volti, imparare i nomi,
entrare con discrezione nel tempio sacro delle storie,
delle attese, delle gioie e dei dolori di coloro a cui siamo inviati.
Insegnaci nella nostra missione quotidiana di catechisti
a lasciarci evangelizzare da coloro che evangelizziamo,
nella consapevolezza che spesso ami parlare da amboni per noi improbabili
e da microfoni che non avevamo piazzato.
E quando la stanchezza o il timore del futuro ci assalgono,
manda la brezza leggera del tuo Spirito:
così la gioia tornerà e sarà piena,
la fiducia sorgerà incrollabile
e gli occhi impareranno a scorgere
tra le pieghe del presente
le tracce del futuro di luce che disegni per noi
e che ci chiedi di colorare insieme a te, insieme ai poveri, ai piccoli, a tutti quanti poni sul nostro cammino.
Così saremo matite felici tra le mani dell’unico e vero Maestro.
Amen”